Possibile sostituire la caldaia con due impianti

Una caldaia può essere sostituita con due diversi impianti, mantenendo comunque l’agevolazione del 110 per cento. Purché si riesca a restare all’interno del perimetro di interventi trainanti e trainati fissato dalla legge. È questa la conclusione alla quale arriva l’agenzia delle Entrate, con l’interpello 600, pubblicato ieri.

Il quesito arriva da un contribuente, che spiega all’amministrazione fiscale di voler sostituire una «caldaia a gasolio adibita al riscaldamento dell’abitazione e alla produzione di acqua calda sanitaria», attraverso l’installazione di due impianti diversi. In primo luogo, uno scaldabagno a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria. E, accanto a questo, una termostufa a pellet per il riscaldamento dell’abitazione.

In sostanza, due impianti differenti per due diverse funzioni, svolte prima da un solo impianto.

Per questo lavoro, la richiesta è se sia possibile accedere al superbonus del 110 per cento, considerando che ci troviamo in un edificio unifamiliare che, quindi, non ha particolari problemi in termini di requisiti di accesso all’incentivo.

L’agenzia, prima di rispondere, ricorda che tra gli interventi trainanti è ricompresa «la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A».

Mentre, tra gli interventi trainati, sono incluse le spese sostenute per tutti gli interventi di efficientamento energetico relativi all’ecobonus, «nei limiti di detrazione o di spesa previsti» dalla legge.

Interventi trainanti e trainati vanno, ovviamente, eseguiti in maniera congiunta. Quindi, le date delle spese sostenute per gli interventi trainati devono essere ricomprese nell’intervallo di tempo individuato dalla data di inizio e dalla data di fine dei lavori per la realizzazione degli interventi trainanti.

Fatte queste premesse, la sostituzione di una «caldaia a gasolio adibita al riscaldamento dell’abitazione e alla produzione di acqua calda sanitaria» con uno «scaldabagno a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria» e una «termostufa a pellet» per il riscaldamento dell’abitazione può beneficiare del superbonus.

Lo scaldabagno a pompa di calore rientra, infatti, tra gli interventi trainanti. Mentre la termostufa a pellet, quale generatore di calore alimentato a biomassa combustibile, rientra tra gli interventi di efficientamento energetico che godono dell’ecobonus e, pertanto, può essere considerato un intervento trainato. In questo modo, all’interno di un singolo lavoro vengono combinate più tipologie di intervento agevolato.